Giacomo Ramella all’ Anfiteatro di Sordevolo; |
Giacomo
Ramella Pralungo, autore di romanzi di fantascienza e articoli storici, oggi
compie trentotto anni. Lo abbiamo raggiunto al paese di Sordevolo, a cui è
molto legato da quando aveva sedici anni, ove è in scena come soldato del
Tempio di Gerusalemme presso la Passione di Cristo, rappresentazione di teatro
popolare che da duecento anni viene allestita con cadenza quinquennale dalla cittadinanza
locale.
Come
sta, Giacomo?
«Bene,
molto bene. A Sordevolo si gode sempre di ottima salute, per fortuna.».
Oggi
è il suo compleanno, ma anziché festeggiare è in scena qui alla Passione di Cristo…
In posa con l’ interprete del Cristo; |
«Dopo aver vissuto per quasi quindici anni in Africa occidentale ho avuto l’ invito da parte del presidente dell’ associazione, che peraltro è un vecchio amico, a partecipare nuovamente a questo spettacolo. In passato aderì a due edizioni, nel 2000 e nel 2005, in cui feci la parte del soldato romano, che avrei dovuto riprendere quest’ anno, e quella di Malco, giovane sacerdote del Tempio di Gerusalemme. Quasi all’ ultimo momento sono stato riassegnato come soldato del Tempio per una forte scarsezza di figuranti. Laddove c’ è bisogno di aiuto sono sempre lieto di farmi avanti. Da ventidue anni la Passione è per me un evento importante e sentivo di non poter mancare. Lo trovo un modo molto bello ed insolito di trascorrere questo compleanno, il primo che trascorro nel patrio Belpaese dal lontano 2006. Detto tra noi, mentre eravamo dietro le quinte l’ interprete del sommo sacerdote Caifa e io abbiamo brindato al mio traguardo di oggi, e poco fa ho posato con quello di Gesù, che a sua volta compie gli anni: dodici in più, però (risata), ma molto ben portati...».
Con
oggi sono trentotto primavere. Che cosa vede guardandosi indietro?
«Come
chiunque altro vedo alcune esperienze positive e altre più negative, ma tutte
importanti, fondamentali nello sviluppo del mio carattere e che quindi rifarei
con convinzione. Pochi giorni fa mi è capitato di rileggere alcuni stralci della
mia autobiografia, ‘Io sono Giacomo’, e sfogliandone certe pagine e capitoli si
può constatare quanto io abbia fatto la stessa trafila di tante altre persone
soprattutto in questi tempi molto, molto difficili. Un po’ sono cambiato,
crescendo e acquisendo maggiori esperienze, affrontando i problemi e le
sofferenze che si presentavano. Il risultato è l’ uomo che vedete ora (risata).».
Quando
pensa a sé stesso come si definisce?
Brindisi con il Sommo sacerdote; |
«Io
mi considero un semplice essere umano. Sento che questo è il mio vero io, ciò a
cui appartengo di più. Nel profondo del mio cuore mi considero un soggetto
curioso, che vuole sempre sapere e capire tutto. In molti dicono che ho una
mente vasta e colta, ma io non saprei dirlo. Persino nei miei sogni mi sento
una persona molto comune, alle volte un po’ discolo. Cerco sempre il contatto
con la gente, senza la minima distinzione, di agire cordialmente e di non
estraniarmi mai.».
Qual’
è l’ esperienza più bella che sente di aver fatto?
«Accompagnare
mia madre al suo ultimo respiro e assistere mio padre nella sua depressione.
Trovo che siano state esperienze sia tristi che belle, che mi hanno permesso di
sviluppare ed esternare la mia modesta umanità.».
Sente
che le è mancato qualcosa?
«In
certi momenti credo di non aver avuto sufficienti contatti con le altre persone.
Ho vissuto da solo per molto tempo e forse questo mi ha portato ad un po’ di
incertezza nel relazionarmi con il prossimo benché dinnanzi ad un altro essere
umano sia portato a pensare di trovami di fronte a qualcuno che, tutto sommato,
mi è simile. Questa stessa mancanza ha fatto sì che potenziassi l’ interesse
per la cultura e la scrittura, che non mi abbandonano mai. Quindi tendo per
natura a vedere un po’ di bene anche laddove ho vissuto il male.».
C’
è qualcosa che sente il bisogno particolare di fare nella vita?
Come guardia del Tempio ebraico; |
«Ovviamente
studiare, scrivere e leggere (risata)!
Un sacerdote forse parlerebbe di vocazione, io invece lo vivo come un dono che
sento di dover esercitare per dare senso a quest’ esistenza. E anche come un
modo per calmare la mente, che da una parte mi ha salvato ma dall’ altra è come
un bambino iperattivo (risata)!».
Quali
sono i suoi impegni?
«In
generale, dico sempre di avere assunto due impegni nella mia vita: il primo,
come essere umano, è il miglioramento di me stesso secondo virtù quali onestà e
giustizia, eroico coraggio, compassione, gentile cortesia, completa sincerità,
onore, dovere e lealtà. Come persona dedita alla cultura e alla comunicazione,
sono impegnato nell’ accumulo della conoscenza e soprattutto della sua
comprensione, per poi condividerla con il maggior numero possibile di persone.».
C’
è un pregio in particolare che sente di avere?
«Per
me è difficile dirlo con chiarezza. Io non sono una persona speciale, ma tendo
a coltivare quello che ho di buono e a dividerlo con chi mi circonda. Se
proprio devo pensare ad un eventuale pregio direi di essere un buon
comunicatore, del resto parlo e scrivo così tanto che in effetti a quest’ ora
dovrei avere un po’ di padronanza (risata)…».
A
cosa si sta occupando, ora?
«Sto
lavorando alla creazione di una casa editrice, che si chiamerà Lumiel, insieme
ad un amico ed ex compagno di classe con cui ho sempre condiviso il piacere
della cultura. Tra un mese circa faremo la presentazione del progetto a Villa
Cernigliaro, qui a Sordevolo, e forse stabiliremo la sede legale
proprio in questo magnifico paese, le cui alte personalità tanto
entusiasticamente ci stanno aiutando. Dopo una lunga pausa dovuta alla mia
lontananza dall’ Italia, l’ amatissimo Sordevolo ha nuovamente bussato alla mia
porta, e proprio nel contesto della mia missione quale autore ed editore: non
avrei potuto chiedere di più e di meglio! Nel frattempo continuo a scrivere,
nei giorni scorsi ad esempio ho buttato giù qualche appunto su di una storia
fantascientifica sull’ eterna giovinezza, grande tema su cui tutti noi almeno
una volta abbiamo riflettuto, e sono pronto a iniziare a ritoccare i miei otto
racconti su di un agente segreto britannico alle prese con minacce alla Terra
provenienti dallo spazio. Peraltro sto iniziando a valutare un manoscritto
firmato da una mia vecchia conoscenza che vive proprio qui, e sarebbe davvero
interessante occuparsene direttamente. Ho molto lavoro da fare, vedete da voi
che pur avendo già dato disposizioni per la mia cremazione e dispersione delle
mie ceneri alla Trappa di Sordevolo spero di tutto cuore che il coperchio della
mia bara non venga sigillato tanto presto…».
Per
passare ad altra vita c’ è sempre tempo. Tanti auguri per i suoi progetti,
buona replica, e cento di questi giorni. Grazie.
«Grazie
infinite! Grazie a voi.».
Le notizie biografiche agevolano il rapporto tra autore i suoi lettori ...pur mantenendo un certo distacco che alimenta curiosita' e rispetto...Ramella Pralungo ci invita a fare la sua conoscenza dattraverso i suoi scritti.
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