domenica 19 giugno 2022

I 38 anni di uno scrittore

Giacomo Ramella all’ Anfiteatro di Sordevolo;


Giacomo Ramella Pralungo, autore di romanzi di fantascienza e articoli storici, oggi compie trentotto anni. Lo abbiamo raggiunto al paese di Sordevolo, a cui è molto legato da quando aveva sedici anni, ove è in scena come soldato del Tempio di Gerusalemme presso la Passione di Cristo, rappresentazione di teatro popolare che da duecento anni viene allestita con cadenza quinquennale dalla cittadinanza locale.


Come sta, Giacomo?


«Bene, molto bene. A Sordevolo si gode sempre di ottima salute, per fortuna.».


Oggi è il suo compleanno, ma anziché festeggiare è in scena qui alla Passione di Cristo…

In posa con l’ interprete del Cristo;


«Dopo aver vissuto per quasi quindici anni in Africa occidentale ho avuto l’ invito da parte del presidente dell’ associazione, che peraltro è un vecchio amico, a partecipare nuovamente a questo spettacolo. In passato aderì a due edizioni, nel 2000 e nel 2005, in cui feci la parte del soldato romano, che avrei dovuto riprendere quest’ anno, e quella di Malco, giovane sacerdote del Tempio di Gerusalemme. Quasi all’ ultimo momento sono stato riassegnato come soldato del Tempio per una forte scarsezza di figuranti. Laddove c’ è bisogno di aiuto sono sempre lieto di farmi avanti. Da ventidue anni la Passione è per me un evento importante e sentivo di non poter mancare. Lo trovo un modo molto bello ed insolito di trascorrere questo compleanno, il primo che trascorro nel patrio Belpaese dal lontano 2006. Detto tra noi, mentre eravamo dietro le quinte l interprete del sommo sacerdote Caifa e io abbiamo brindato al mio traguardo di oggi, e poco fa ho posato con quello di Gesù, che a sua volta compie gli anni: dodici in più, però (risata), ma molto ben portati...».

 

Con oggi sono trentotto primavere. Che cosa vede guardandosi indietro?


«Come chiunque altro vedo alcune esperienze positive e altre più negative, ma tutte importanti, fondamentali nello sviluppo del mio carattere e che quindi rifarei con convinzione. Pochi giorni fa mi è capitato di rileggere alcuni stralci della mia autobiografia, ‘Io sono Giacomo’, e sfogliandone certe pagine e capitoli si può constatare quanto io abbia fatto la stessa trafila di tante altre persone soprattutto in questi tempi molto, molto difficili. Un po’ sono cambiato, crescendo e acquisendo maggiori esperienze, affrontando i problemi e le sofferenze che si presentavano. Il risultato è l’ uomo che vedete ora (risata).».

 

Quando pensa a sé stesso come si definisce?

Brindisi con il Sommo sacerdote;


«Io mi considero un semplice essere umano. Sento che questo è il mio vero io, ciò a cui appartengo di più. Nel profondo del mio cuore mi considero un soggetto curioso, che vuole sempre sapere e capire tutto. In molti dicono che ho una mente vasta e colta, ma io non saprei dirlo. Persino nei miei sogni mi sento una persona molto comune, alle volte un po’ discolo. Cerco sempre il contatto con la gente, senza la minima distinzione, di agire cordialmente e di non estraniarmi mai.».

 

Qual’ è l’ esperienza più bella che sente di aver fatto?


«Accompagnare mia madre al suo ultimo respiro e assistere mio padre nella sua depressione. Trovo che siano state esperienze sia tristi che belle, che mi hanno permesso di sviluppare ed esternare la mia modesta umanità.».

 

Sente che le è mancato qualcosa?


Con il volto della Madonna;

«In certi momenti credo di non aver avuto sufficienti contatti con le altre persone. Ho vissuto da solo per molto tempo e forse questo mi ha portato ad un po’ di incertezza nel relazionarmi con il prossimo benché dinnanzi ad un altro essere umano sia portato a pensare di trovami di fronte a qualcuno che, tutto sommato, mi è simile. Questa stessa mancanza ha fatto sì che potenziassi l’ interesse per la cultura e la scrittura, che non mi abbandonano mai. Quindi tendo per natura a vedere un po’ di bene anche laddove ho vissuto il male.».

 

C’ è qualcosa che sente il bisogno particolare di fare nella vita?

Come guardia del Tempio ebraico;


«Ovviamente studiare, scrivere e leggere (risata)! Un sacerdote forse parlerebbe di vocazione, io invece lo vivo come un dono che sento di dover esercitare per dare senso a quest’ esistenza. E anche come un modo per calmare la mente, che da una parte mi ha salvato ma dall’ altra è come un bambino iperattivo (risata)!».


Quali sono i suoi impegni?

 

«In generale, dico sempre di avere assunto due impegni nella mia vita: il primo, come essere umano, è il miglioramento di me stesso secondo virtù quali onestà e giustizia, eroico coraggio, compassione, gentile cortesia, completa sincerità, onore, dovere e lealtà. Come persona dedita alla cultura e alla comunicazione, sono impegnato nell’ accumulo della conoscenza e soprattutto della sua comprensione, per poi condividerla con il maggior numero possibile di persone.».

 

C’ è un pregio in particolare che sente di avere?


«Per me è difficile dirlo con chiarezza. Io non sono una persona speciale, ma tendo a coltivare quello che ho di buono e a dividerlo con chi mi circonda. Se proprio devo pensare ad un eventuale pregio direi di essere un buon comunicatore, del resto parlo e scrivo così tanto che in effetti a quest’ ora dovrei avere un po’ di padronanza (risata)…».

 

A cosa si sta occupando, ora?

 

«Sto lavorando alla creazione di una casa editrice, che si chiamerà Lumiel, insieme ad un amico ed ex compagno di classe con cui ho sempre condiviso il piacere della cultura. Tra un mese circa faremo la presentazione del progetto a Villa Cernigliaro, qui a Sordevolo, e forse stabiliremo la sede legale proprio in questo magnifico paese, le cui alte personalità tanto entusiasticamente ci stanno aiutando. Dopo una lunga pausa dovuta alla mia lontananza dall’ Italia, l’ amatissimo Sordevolo ha nuovamente bussato alla mia porta, e proprio nel contesto della mia missione quale autore ed editore: non avrei potuto chiedere di più e di meglio! Nel frattempo continuo a scrivere, nei giorni scorsi ad esempio ho buttato giù qualche appunto su di una storia fantascientifica sull’ eterna giovinezza, grande tema su cui tutti noi almeno una volta abbiamo riflettuto, e sono pronto a iniziare a ritoccare i miei otto racconti su di un agente segreto britannico alle prese con minacce alla Terra provenienti dallo spazio. Peraltro sto iniziando a valutare un manoscritto firmato da una mia vecchia conoscenza che vive proprio qui, e sarebbe davvero interessante occuparsene direttamente. Ho molto lavoro da fare, vedete da voi che pur avendo già dato disposizioni per la mia cremazione e dispersione delle mie ceneri alla Trappa di Sordevolo spero di tutto cuore che il coperchio della mia bara non venga sigillato tanto presto…».


Per passare ad altra vita c’ è sempre tempo. Tanti auguri per i suoi progetti, buona replica, e cento di questi giorni. Grazie.

 

«Grazie infinite! Grazie a voi.».

1 commento:

  1. Le notizie biografiche agevolano il rapporto tra autore i suoi lettori ...pur mantenendo un certo distacco che alimenta curiosita' e rispetto...Ramella Pralungo ci invita a fare la sua conoscenza dattraverso i suoi scritti.

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