lunedì 18 settembre 2023

La vita nello spazio tra bufale e rivoluzione culturale secondo Giacomo Ramella Pralungo


Nel settembre 2023, Jaime Maussan, giornalista e ufologo messicano, ha stupito i parlamentari della Camera dei deputati del suo Paese durante una seduta dedicata al fenomeno degli UFO presentando i corpi mummificati di due presunti esseri non umani che sarebbero a suo dire la prova definitiva di vita extraterrestre sulla Terra mille anni fa. Recuperate in Perù nel 2017, tra le province di Nazca e Palpa, le creature, con i loro corpi minuscoli, le mani a tre dita e le teste allungate, sembrano uscite da un film di successo sull’ invasione aliena di Hollywood.

Giacomo Ramella Pralungo, autore di fantascienza e appassionato di storia, considera questo episodio con un certo scetticismo, invitando a valutare le prove in sede scientifica anziché spettacolarizzarle nell’ interesse stesso degli studi in materia di vita aliena nello spazio.


Lei che cosa crede a proposito dell’ esposizione di queste creature che in quest’ ultimo periodo molto ha fatto discutere il mondo?

Jaime Muassan;


«Jaime Muassan ha esibito questi reperti in maniera spettacolare, ottenendo senza dubbio in tutto il mondo molta visibilità in appena poche ore, quando invece credo che avrebbe dovuto innanzitutto consegnarli alla comunità scientifica internazionale per accertarne l’ autenticità, lasciando le conclusioni al momento più opportuno. Questa persona già in passato ha presentato indizi che poi si sono rivelati fasulli, ragion per cui non mi stupirei se anche stavolta si trattasse di un colpo pubblicitario e nulla di più. Il fatto è che la teoria della vita extraterrestre ormai è comunemente accettata dalla scienza, ed è un argomento di estrema serietà e fondamento scientifico benché la gente comune dimostri tuttora un certo scetticismo in proposito. E neppure me ne stupisco, purtroppo, tenendo conto delle numerose sette ufologiche che si rifanno a messaggi spirituali inventati di sana pianta e attribuite ai missionari alieni per plagiare le menti più vulnerabili e dei ciarlatani in cerca di visibilità...».


Quindi per lei potrebbe essere l’ ennesimo falso?

L’ esibizione dei reperti alla Camera dei deputati;


«Io non lo escludo, proprio per il modo teatrale con cui ha avuto luogo e la grande attenzione di cui ha goduto fin da subito. Io infatti dico sempre che credere o dubitare a priori in qualcosa sia male, occorre piuttosto farsi qualche domanda a cui rispondere con atteggiamento equanime. Il tema della vita nello spazio è tra le cose che più meritano una valutazione obiettiva.».


Lei è un autore di fantascienza, e in passato ha più volte affermato di credere alla possibilità di vita intelligente nello spazio.


«Sì, certamente. E’ una questione di calcolo matematico: lo spazio è infinitamente vasto, tanto che la nostra mente fatica a comprenderne le implicazioni anche dopo un’ intera vita di studi astronomici e astrofisici. Sarebbe quindi irragionevole supporre che la vita, anche quella più propriamente intelligente, sia tipica di questo mondo soltanto. Io penso che la varietà e la malleabilità della vita sulla Terra sia così spiccata che dovremmo aspettarci qualcosa di livello esponenziale nel cosmo che ci circonda. Niente omini verdi e dischi volanti dotati di raggio della morte, direi, ma varietà infinite e meravigliose. Nulla è impossibile.».


Perché secondo lei molta gente fatica a crederci, invece?


«In parte è per le numerose figure dalla dubbia credibilità e moralità che negli anni hanno esposto racconti e rilasciato dichiarazioni dubbi e ragionevolmente contestati, ma c’ è dell’ altro. Noi siamo sempre stati soli su questo mondo, in questo particolare angolo di Galassia, e con l’ andare del tempo abbiamo maturato un atteggiamento piuttosto umanocentrico: noi ci consideriamo letteralmente il centro del mondo (risata)!

Abbiamo un atteggiamento mentale tendenzialmente dogmatico, che la rivoluzione scientifica dal Seicento fino ad oggi ha solamente attenuato, e non ancora risolto propriamente. Gli esempi, ahimè, sono molti: un millennio e mezzo fa tutti davano per certo che la Terra fosse il centro dell’ universo, e cinque secoli fa che fosse piatta, e così via discorrendo. Ci vuole molto tempo perché tra ipotesi, osservazione e deduzione per mezzo di prove e indizi e, soprattutto, tramite discussioni tra esperti, una nuova idea o un nuovo modo di considerare un principio si facciano strada tra di noi. A proposito di alieni, parliamo di esseri viventi che con la loro stessa esistenza metterebbero alla prova il nostro senso di priorità nell’ universo. Partiamo da Copernico, che rimise il Sole al centro dell’ universo conosciuto al posto della Terra, e arriviamo all’ evoluzione darwiniana per scoprire che siamo una fra le tante forme di vita su questa Terra. Poi si potrebbe scoprire che non siamo speciali neanche in tutto l’ universo, perché c’ è almeno una civiltà intelligente su un altro mondo: ecco, non saremmo soli! Ovviamente, sarebbe una cosa sconvolgente…».


E’ ciò che lei sostiene in un suo recente articolo, «Il mistero degli alieni».


«E’ vero, ho dedicato un articolo a questo argomento sul mio sito, ‘Due passi nel mistero’, pubblicato lo scorso 5 novembre 2022. In questo testo ho peraltro citato il lodevole intento che la NASA statunitense ha di recente assunto nel contesto delle proprie ricerche scientifiche, ossia l’ annuncio pubblico della vita aliena qualora dovesse essere confermata, il cui piano dovrà essere messo a punto con il coinvolgimento di scienziati, tecnologi e mezzi di comunicazione che si confronteranno tra loro innanzitutto per stabilire quali saranno le prove oggettive che consentiranno di affermare che si è davvero davanti a forme di vita aliena e, in secondo luogo, per determinare quale sarà il modo migliore per comunicare queste prove. Perché, una volta che verrà dato l’ annuncio, saremo dinnanzi ad un fatto storico senza precedenti e che non consentirà ripensamenti e smentite. Sarà una vera e propria rivoluzione culturale, che avrà un profondo impatto sulla civiltà umana intera e sui singoli individui.».


Come si immagina il primo contatto con una popolazione aliena?


«Non lo so proprio (risata)! Potrebbe essere per mezzo di segnali radio, coinvolgendo gli scienziati del SETI, o magari ci inviteranno in un luogo molto lontano della Galassia come in ‘Contact’, chi può dirlo? Oppure sbarcheranno con una navetta esplorativa come i vulcaniani di Star Trek in ‘Primo contatto’, anche se forse potremmo essere noi ad andare su uno dei loro mondi, venendo accolti con stupore da una popolazione ancora non evoluta abbastanza da viaggiare nel cosmo…».


Lei crede alla possibilità di un’ invasione?


«Questo direi proprio di no, anzi! E’ un tema classico della fantascienza, tutti siamo cresciuti con questo particolare genere letterario e cinematografico che risale al 1897, con il celebre ‘La guerra dei mondi’ del grande professor Herbert George Wells, che da sempre considero uno dei miei maestri letterari. Persino Orson Welles ci ricamò inavvertitamente un colpo di teatro nel 1938 con la sua celebre trasmissione radiofonica, e per la cronaca si era ispirato proprio al racconto di Wells (risata)!

Io credo che nello spazio esistano popoli più avanzati e altri più primitivi di noi, quindi suppongo che, se quelli più progrediti avessero voluto, già ci avrebbero assoggettati. E’ più verosimile supporre che qualche visitatore spaziale già sia stato qui sulla Terra, come suggeriscono alcuni archeologi convinti che alcune divinità antiche, ad esempio quelle sumere o delle civiltà precolombiane, fossero in realtà alieni adorati come dei dai nostri avi perché in possesso di un potere, la scienza e la tecnologia, che a loro era sconosciuto. Sento che questa teoria sia molto profonda e auspico che venga più seriamente presa in considerazione dalla comunità scientifica nell’ interesse della comprensione dei molti misteri ancora presenti nella conoscenza del nostro passato più lontano.».


Se ci pensiamo, è proprio ciò che in Messico sta dicendo Maussan…

Una presunta mummia esibita da Maussan;


«Infatti, lui sostiene che siamo dinnanzi a mummie di mille anni almeno, rimaste custodite qui sulla Terra fino al loro recente ritrovamento. L’ idea di antichi visitatori spiegherebbe molte cose, ma finora non è mai stato confermato nulla in proposito. Se questi reperti sono veri, che vengano sottoposti a esami scientifici di comprovata efficacia condotti da una squadra internazionale di esperti. Io sono certamente curioso di conoscere gli sviluppi di questa vicenda, per quanto io nutra il sospetto che sia l’ ennesimo siparietto destinato soltanto ad allontanare la gente dalla verità.».


La ringraziamo per la sua presenza.


«Io ringrazio voi per il tempo trascorso insieme, è sempre bello e utile per tentare di trasmettere idee che cercano di essere sensate.».

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