venerdì 31 maggio 2024

Giacomo e i misteri delle origini del mondo


Giacomo Ramella Pralungo, autore di narrativa fantascientifica e di articoli storici, culturali e scientifici, è da sempre affascinato dalla storia del mondo e del genere umano, con una predilezione per l’ evo antico e i numerosi misteri circa le origini e lo sviluppo dei più remoti popoli della Terra. Una passione che lo ha portato ad avvicinarsi all’ archeologia misteriosa, e che ha ispirato le sue opere di narrativa.


Lei è da sempre un grande appassionato di storia e archeologia, interessanti discipline che ha unito alla sua disposizione per la narrativa.


«Verissimo, la storia mi appassiona fin da quando ero in terza elementare. Ricordo molto bene le lezioni di paleontologia tenute dalla mia maestra di storia e geografia, l’ indimenticata signora Cinzia Bossi, che ci descrisse la teoria del Big Bang e, in seguito, la graduale evoluzione della vita sulla Terra, per poi passare alla Preistoria e ai primi popoli come Sumeri ed Egizi. Quando ci parlò delle piramidi egizie, in particolare, rimasi davvero colpito da questa grande realizzazione di architettura e ingegneria che tuttora sfida con forza scienza e tempo. La fantascienza, poi, è un genere letterario che scoprì circa un anno dopo, leggendo un racconto sull’ antologia di lettere, non trattato durante le lezioni, che narrava di un bambino tenuto in stasi per lungo tempo in una sorta di camera di metallo e vetro simile ad un letto e che si risvegliava in una città del futuro, in cui vide che molte cose erano cambiate dai suoi tempi benché le dinamiche fondamentali della vita quotidiana e della mentalità delle persone fossero rimaste più o meno le stesse: questo mi fece pensare molto al concetto di modernità e continuità con il passato. Crescendo, quando iniziai a scrivere intorno ai dodici anni, unì spontaneamente tra loro storia e fantascienza: non solo perché ero personalmente animato da queste due grandi passioni, ma anche perché la fantascienza di per sé è il genere ideale con cui esplorare tematiche scientifiche e di riflessione su tutto ciò che riguarda l’ umanità e le sue infinite possibilità, da concetti sociali a quelli culturali, senza tralasciare quelli psicologici e persino religiosi. Più in generale, la letteratura è un riflesso della storia e quindi della società.».


L’ archeologia misteriosa è un’ altra disciplina che molto la coinvolge.

La Sfinge e la piramide di Chefren, a Giza;


«La scoprì a quattordici anni, leggendo ‘Ufo e alieni - Entra nel mondo del mistero’, un libro di Colin Wilson, un noto autore britannico. L’ archeologia misteriosa prende in considerazione teorie particolari, spesso non suffragate da prove e di conseguenza non accettate dalla comunità scientifica convenzionale, come l’ esistenza di antiche civiltà scomparse sviluppatesi in continenti perduti come Atlantide o Mu, contatti diretti tra popoli stanziati in luoghi opposti del mondo, come Egizi e Maya, o un contatto tra popoli extraterrestri e le antiche civiltà umane, influenzandole e spesso venendo adorati come divinità perché in possesso di conoscenze scientifiche e tecnologiche di cui i nostri antenati erano ancora all’ oscuro. La maggioranza degli scienziati rigetta le teorie sostenute dall’ archeologia misteriosa, classificandole come fantasiose dissertazioni, prive di qualsiasi fondamento scientifico e architettate per vendere libri in proposito piuttosto che per confermare ipotesi, mentre gli studiosi di archeologia del mistero affermano che conservando la massima apertura mentale si può evitare di escludere a priori determinate ipotesi che in seguito ad indagini approfondite possono risultare fondate, e che spesso la dottrina tradizionale fa fatica ad accettare nuove teorie che mal si inseriscono nel sistema di conoscenze acquisite, soprattutto se le nuove ipotesi comportano una ridefinizione di concetti tradizionali. Io sono sempre stato interessato a ogni possibile spiegazione di un qualsivoglia mistero, e da anni ripeto che tutto è possibile fino a prova contraria benché al tempo stesso sia necessario dimostrare una qualunque ipotesi con indizi e prove ragionevoli.».


Che cosa pensa sulle origini più antiche del mondo e del genere umano?

Rappresentazione artistica di antiche e misteriose rovine;

«E’ un dato di fatto che più il passato è lontano e più il ricordo si fa vago e indefinito. Succede anche a noi, nella nostra vita: rammentiamo più facilmente gli eventi vissuti cinque o dieci anni fa, mentre i nostri primi ricordi d’ infanzia si fanno molto più essenziali e imprecisi. Il pianeta Terra ha un’ età pari a circa quattro miliardi e mezzo di anni, mentre gli ominidi da cui discendiamo apparvero tra i sette e i cinque milioni di anni fa, parliamo quindi di un periodo di tempo molto lungo, che la nostra mente a malapena comprende con un certo sforzo e di cui quindi sappiamo poco o niente. La stessa storia antica presenta vari misteri perché disponiamo di poche fonti, molte testimonianze sono andate perdute un po’ per lo scorrere del tempo e un po’ per i disastri ambientali, le guerre e le censure umane. E la religione per lungo tempo ha imposto la propria versione della storia, scoraggiando la ricerca perché vista come una maledizione e un’ eresia che avrebbe allontanato dall’ entità divina di riferimento. Io penso che ci manchino molte conoscenze di base, che il passato sia in larga parte da scoprire ancora oggi e che sia più complesso, ampio e sfaccettato di quanto crediamo e di come lo studiamo a scuola. Io dico sempre che sono molte le conoscenze fin qui acquisite che dovrebbero essere riviste e studiate con la massima attenzione e un atteggiamento equanime, libero da preconcetti.».


Per esempio?


«L’ evoluzione stessa della vita sulla Terra poggia su elementi che solo in parte sono stati spiegati. L’ influenza ambientale è solamente uno dei tanti fattori che la determina. E l’ evoluzione umana in particolare è per ovvie ragioni il mistero su cui la ricerca si è concentrata con maggiore attenzione. Tra l’ estinzione dei dinosauri, sessantacinque milioni di anni fa, e l’ apparizione degli ominidi è trascorso un periodo sufficientemente lungo per consentire l’ evoluzione di almeno una civiltà preumana, ipotesi che per il momento è reputata inverosimile. Gli Egizi e i Sumeri realizzarono piramidi e ziqqurat, opere dinnanzi alle quali noi tuttora impallidiamo pur avendo una scienza architettonica e ingegneristica superiore, e avevano conoscenze astronomiche davvero notevoli in un’ epoca in cui i telescopi e tecnologie simili non esistevano. Peraltro, i Dogon, una piccola etnia del Mali che conta circa duecentoquarantamila individui, negli Anni Trenta destarono a loro volta stupore in Occidente per le loro impressionanti conoscenze astronomiche, sulle cui origini sono sorte animate discussioni. Lo yoga, i cui benefici psicofisici oggi sono una realtà comprovata in sede scientifica, ha origini che affondano nella leggenda. Molti popoli, dall’ Europa al sudest asiatico, parlano di continenti e civiltà perdute, e quasi tutte le civiltà antiche avevano la propria versione del Diluvio universale, scatenato da una o più divinità. Esistono poi antiche raffigurazioni rupestri e oggetti in svariati luoghi del mondo che, secondo gli ufologi moderni, sarebbero indizi relativi ad antichi visitatori alieni giunti sulla Terra…».


Nell’ ottobre 2022 lei ha dedicato il suo sito, «Due passi nel mistero», a questo genere di argomentazione.

«Oh sì. L’ ho voluto proprio per esplorare queste tematiche, che se affrontate con ragionevolezza possono portare a considerazioni davvero molto interessanti. Negli articoli pubblicati finora ho parlato della possibilità dell’ esistenza di almeno una civiltà preumana, della teoria secondo cui antichi visitatori alieni entrarono in contatto con i primi popoli terrestri, dell’ ipotesi di civiltà perdute e del mistero dei giganti, esseri umani dalle dimensioni notevoli, prevalentemente guerrieri e costruttori, descritti in numerose mitologie come uomini speciali o precursori del genere umano creati dagli dei oppure figli di angeli e donne mortali. In questi testi valuto tanto gli indizi a supporto di queste tesi quanto le opinioni contrarie, in modo tale da realizzare un’ argomentazione analitica e opportunamente ragionata.».


Oggi, 1 giugno, è la Giornata Mondiale del Genitore, celebrazione internazionale istituita nel 2012 dall’ Assemblea delle Nazioni Unite per sottolineare l’ importanza della figura genitoriale nella vita dei bambini di tutto il pianeta.


«Porgo i miei auguri a tutti i genitori, e colgo l’ occasione per omaggiare i miei. Devo molto di ciò che sono diventato e buona parte dei miei interessi a mio padre e mia madre, entrambi persone straordinarie, fuori dal comune, che hanno sostenuto e condiviso l’ importanza della cultura e delle buone maniere, insegnandomi peraltro il valore della consapevolezza e dell’ equanimità, oltre che un atteggiamento libero dagli schemi e dai dogmi preconcetti.».


La ringraziamo molto.


«Grazie infinite a voi, è sempre un vero piacere per me.».

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