Giacomo
Ramella Pralungo mostra una copia di «Per i sentieri del tempo», anch’ esso
disponibile su www.lulu.com, con emozione molto sentita: «E’ il compimento di
qualcosa di molto speciale per me. Tutto ha avuto inizio con queste pagine.».
Scrivere libri e articoli è sempre un’ esperienza unica e irripetibile per l’
inventore di storie, ma la realizzazione di questo libro è stata qualcosa di
particolare, che non si è mai ripetuta firmando le opere successive.
Che
cosa significa «Per i sentieri del tempo» per lei?
«Si
tratta in assoluto della prima storia che ho scritto. E’ qualcosa di veramente
straordinario. La stesi nel 2005 e la ritoccai più e più volte fino alla forma
attuale. Concepì la narrazione originaria proprio mentre uscivo da una forte
depressione, dovuta a una serie di varie esperienze assai spiacevoli affrontate
in poco tempo, e le idee di quello che sarebbe stato questo libro mi aiutarono
molto nel proseguire lungo la via del mio risanamento.».
Di
che cosa parla, in questo libro?
«Trattandosi
della mia prima storia, volevo toccare il più possibile argomenti a me cari
come i viaggi nel tempo e la teoria del paradosso del nonno, la mostruosità e
la follia delle guerre atomiche, l’ importanza dell’ ambiente, i pericoli di un
uso improprio delle scienze e il nefasto potere delle sette segrete.».
Che
cosa l’ ha ispirata nella definizione della trama?
«Sono
partito dalla serie cinematografica di ‘Terminator’ per la parte dei viaggi nel
tempo e dell’ olocausto nucleare, e da quella letteraria di ‘Dune’ di Frank
Herbert per il tema ecologico. Le ricerche sui ninja, i samurai e la P2 furono
fondamentali invece per la definizione della Lega del Nuovo Mondo.».
Colpisce
molto il fatto che lungo la narrazione avvengano una miriade di avvenimenti
altamente drammatici, primo tra tutti un bombardamento atomico su vasta scala, per
poi chiudere con un lieto fine.
Edizione italiana di «Dune»; |
«(Risata) Già, dovevo dare un tratto
distintivo alla storia! All’ inizio avevo un’ idea più pessimista sul finale,
volevo infatti chiuderla con la distruzione della Terra del futuro nonostante
gli strenui sforzi di Alexander Tralus, il protagonista, di salvarla. Ma poi ci
ripensai e scelsi di concludere il libro con la fine del mondo evitata per un
soffio.».
Il
libro si conclude con un finale aperto. Prevede dei seguiti?
«Si,
due. Subito dopo aver scelto di salvare la Terra alla fine pensai di rendere
‘Per i sentieri del tempo’ il primo capitolo di una trilogia. Considerai che
soprattutto con il primo seguito avrei potuto affrontare la storia
approfondendone determinati risvolti.».
Vuole
anticiparci qualcosa sulla trama?
«Nel
2088, a quasi un secolo dalla Terza Guerra Mondiale, i servizi segreti della
Repubblica Planetaria Terrestre indagano su di una misteriosa setta di
provenienza asiatica, la Lega del Nuovo Mondo, animata da pericolosi intenti
sovversivi. Mentre si scopre con sgomento che in conseguenza dei bombardamenti
atomici di fine Novecento il nucleo della Terra esploderà, il generale Mario
Rete, comandante in capo dell’ esercito, impazzisce e tenta di prendere il
potere con un colpo di Stato, finendo inavvertitamente nel passato, nel 1996,
poco prima che inizi il conflitto atomico. Tenta così di cambiare la storia,
con l’ apparente aiuto della Lega, che intende manovrarlo per le proprie
cospirazioni. Ma dal futuro giunge anche il capitano Alexander Tralus, nel
tentativo disperato di fermare Rete e impedire il disastro.».
Il Terminator, protagonista dell’ omonima serie cinematografica; |
Ha
detto che scrivere questa storia l’ aiutata a stare bene in un periodo doloroso.
«Oh,
sì! Lavorare a questa storia mi ha profondamente beneficiato, e da allora
scrivere rappresenta qualcosa di fondamentale nella mia vita. Compresi con
chiarezza che ogni cosa che concepisco e metto per iscritto è qualcosa di me
che divido con gli altri e per cui un giorno verrò ricordato. Io sento molto
questo principio, e credo che si possa paragonare soltanto alla generazione di
un figlio. Il mio bisogno di inventare e scrivere non è molto lontano da quello
che induce un pittore a dipingere o un pugile a combattere: tra le sue pagine
‘Per i sentieri del tempo’ racchiude molto di me.».
Grazie.
«Grazie
a voi.».
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